Domanda:
angina pectoris?
2006-08-11 12:39:13 UTC
mio babbo ne ha avuto un'attacco..io non ne so niente..è pericolosa?chi mi spiega qualcosa x piacere?sono abbastanza preoccupata...grazie a tutti in anticipo..
Undici risposte:
grazia brasiliana
2006-08-11 21:59:46 UTC
Angina pectoris

(o angina di petto), sindrome provocata da una insufficiente ossigenazione del cuore a causa di una transitoria deficienza di flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie. La causa più frequente dell’ ischemia è l’ostruzione del vaso a opera di una placca aterosclerotica (vedi anche aterosclerosi ).

Quadro clinico

L’accumulo nel tessuto di metaboliti tossici provocato dall’ischemia transitoria è in grado di scatenare il dolore, caratterizzato da un senso profondo di oppressione o costrizione, lancinante, abitualmente localizzato dietro lo sterno ma con diverse possibili irradiazioni (braccio sinistro, spalle, mandibole, bocca dello stomaco, scapole) e della durata di pochi minuti. In molti casi, ma non sempre, può essere individuato un fattore scatenante (esercizio fisico, freddo, pasti abbondanti, rapporti sessuali). Il dolore è in genere alleviabile dalla somministrazione di trinitrina. Il quadro descritto corrisponde all’angina pèctoris classica, che può essere suddivisa in stabile o instabile: la prima è cronica, prevedibile nella sua frequenza e intensità e nelle misure da adottare per prevenire o far cessare l’attacco; la seconda è una condizione più grave e si riferisce a un’angina pèctoris di recente insorgenza o di frequenza e intensità progressivamente più gravi. L’angina pèctoris variante (o di Prinzmetal) è più rara: i pazienti manifestano episodi anginosi a riposo, e non durante sforzi fisici anche faticosi. La metà circa di questi pazienti non presenta arteriosclerosi delle coronarie e la comparsa dell’ischemia viena attribuita a un improvviso spasmo delle coronarie. La diagnosi di angina pèctoris deve innanzitutto escludere altre cause del dolore toracico: un dolore toracico simile a quello anginoso può derivare da molteplici cause, poiché numerose strutture toraco-addominali rispondono a stimoli irritativi con sensazioni dolorose: fra queste l’esofago (esofagiti, spasmi), lo stomaco (ulcera peptica), le vie biliari (coliche), la parete toracica (pleuriti, sindromi dolorose a carattere reumatologico). Tuttavia, poiché, fra i pazienti affetti da angina pèctoris, quelli con forme atipiche rappresentano una piccola minoranza, la maggior parte dei pazienti che lamentano sintomi intermedi tra i due quadri estremi (dolore certamente anginoso e certamente non anginoso) in realtà non soffrono di malattia coronarica. Qualora le ulteriori indagini non risultino conclusive la diagnosi di angina pèctoris può essere tentata con indagini più specifiche. L’elettrocardiogramma (ECG) a riposo raramente mostra i segni tipici dell’angina pèctoris (cioè i segni dell'ischemia), a meno che non venga eseguito durante la crisi dolorosa; utile, a volte, per la ricerca di queste alterazioni, l’elettrocardiografia dinamica secondo Holter che, impiegando un piccolo apparecchio portatile, permette di ottenere un ECG continuo lungo tutto l’arco della giornata. L’ ECG sotto sforzo offre informazioni più complete: durante il test vengono studiati diversi parametri clinici quali la tolleranza allo sforzo, i segni elettrocardiografici di ischemia e altri parametri emodinamici. La diagnosi definitiva viene ottenuta poi con la coronarografia (vedi anche angiocardiografia ).

Le misure terapeutiche

Il trattamento dipende dal tipo di angina pèctoris (stabile, instabile ecc.), dalla presenza di altre malattie, dalla personalità del paziente. Di primaria importanza le misure non farmacologiche (smettere di fumare, ridurre il sovrappeso, curare l’eventuale ipertensione, ridurre le situazioni di stress) associate alla correzione di eventuali patologie predisponenti (anemie, malattie della tiroide, ipertensione, aritmie, vizi valvolari). La terapia medica dell’angina pèctoris si avvale di numerosi farmaci: nitrati, betabloccanti, calcioantagonisti. Il trattamento chirurgico tramite by-pass aortocoronarico è efficace in quei pazienti che continuano ad avere dolore nonostante il trattamento medico. L’ angioplastica coronarica ha fornito risultati eccellenti in questi ultimi anni, soprattutto nei pazienti ad alto rischio chirurgico o in quelli con scarsa sintomatologia o lesioni non avanzate; presenta però un rischio operatorio leggermente superiore al by-pass: la rivascolarizzazione spesso non è completa e in qualche caso si sono verificate riocclusioni dei vasi a breve distanza di tempo. La terapia dell’angina pèctoris instabile presenta complessivamente maggiori difficoltà: molto spesso è prudente ricorrere al ricovero ospedaliero. Alle categorie di farmaci già citate vanno aggiunti eparina o acido acetilsalicilico per prevenire il rischio d’infarto, più elevato in questa forma. L’approccio terapeutico indicato è valido anche per l’angina pèctoris variante: in questo caso l’intervento chirurgico offre scarsi benefici, a meno che all’angiografia non si rivelino ostruzioni fisse .



Cara spero, con tutto il cuore che il tuo Babbo stia 100%, sono certa di si, e poi la medicina é cosi moderna che tutto é possibile, in bocca al luppo!
2006-08-11 12:46:15 UTC
L' angina pectoris è una sindrome provocata dall'insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronariche. Rientrando pienamente nel quadro delle ischemie, la motivazione principale di questo fenomeno è da rinvenire nell'ostruzione di un vaso ad opera di una placca aterosclerotica Quadro clinico

Il quadro ischemico è normalmente causa dell'accumulo di metaboliti tossici nel muscolo cardiaco in grado di scatenare un dolore, caratterizzato da un senso di profonda oppressione o costrizione, normalmente dislocato in zona retrosternale e della durata di pochi minuti. Frequenti sono le irradiazioni del dolore al braccio sinistro, alle scapole, alla mandibola o alla bocca dello stomaco. Spesso il fattore scatenante è un'attività che ha comportato un aumento dell'attività cinetica del cuore e della velocità del flusso sanguigno all'interno delle arterie coronariche (una sforzo, un'emozione o perfino un pasto importante).



È possibile dividere l' angina pectoris classica in stabile e instabile: la prima è cronica e spesso prevedibile tanto nella sua frequenza, insorgenza ed intensità; la seconda è meno prevedibile ed afflitta da un quadro crescente in termini di frequenza ed intensità.



Un quadro clinico più raro e preoccupante è rappresentanto invece dall' angina pectoris variante (detta anche di Prinzmetal) la cui peculiarità è rappresentata dall'insorgenza di attacchi in condizioni di riposo e non durante l'aumento di attività cinetica del cuore. Ben la metà dei pazienti afflitti da questa rara forma non presenta evidenze aterosclerotiche e il fenomeno, in questo caso, trae origine da un immediato spasmo delle arterie coronariche.



Fondamentale, data la localizzazione del dolore in sede toracica, è escludere altre cause: un dolore simile a quello anginoso, infatti, può derivare anche da esofagiti, ulcera peptica e coliche biliari.



La diagnosi si avvale di diversi strumenti a crescente livello di completezza: l'elettrocardiogramma non è in grado, a meno che non venga praticato durante una crisi, di rilevare l'esistenza di un quadro di angina pectoris; performance migliori può darle l'impiego dell'holter (ECG continuo di 24 ore). Gli strumenti elettivi restano però l'ECG sotto sforzo ed in particolare la coronarografia e l'angiocardiografia.





Le misure terapeutiche

La scelta del trattamento è stabilita in relazione al tipo di angina diagnosticato e dall'eventuale compresenza di altre malattie.

Importanza primaria, oltre che profilattica, è data dall'immediata cessazione di comportamenti a rischio coronorico (fumare, nutrirsi smodatamente fino al sovrappeso) oltre che al controllo della pressione sanguigna e dello stress. Importante è anche la correzione di situazioni predisponenti quali vizi valvolari, aritmie e problemi tiroidei.

La terapia medica dell'angina pectoris si avvale di numerosi farmaci operanti tanto a livello emodinamico quanto ritmico: nitrati, betabloccanti e calcioantagonisti. Anche l'acido acetilsalicilico trova impiego nella terapia di questa patologia in particolare nelle forme instabile e variante, normalmente più esposte al rischio d'infarto.

Il trattamento chirurgico, quando necessario, è orientato all'angioplastica coronica, in particolare con l'impianto di stent, e al bypass aortocoronarico.
elisa c
2006-08-11 12:51:27 UTC
ho letto le risposte degli altri, sono ok, nn potrei fare di meglio, in sintesi comunque la medicina ha fatto enormi progressi per questo disturbo per quanto riguarda la cura. cerca di far mantenere a tuo padre uno stato sano di vita, niente fumo, attenzione al colesterolo, una buona dieta e previeni gli sforzi, sono quelli che richiedono un maggior lavoro da parte del cuore.

senza sforzi il cuore funziona bene, sono gli sforzi eccessivi che richiedono piu lavoro, quindi niente cose troppo stancanti (un sacchetto della spesa non è troppo fatica, non trattarlo come se fosse diventato invalido grave!!!)
muffus
2006-08-11 12:46:14 UTC
nell'angina pectoris la prognosi è migliore di quanto si ritiene comunemente e migliora continuamente in seguito ai progressi nel trattamento medico.

Deve essere individuata e trattata la malattia di base (di solito è l'arteriosclerosi) e devono essere diminuiti i fattori di rischio (fumo, sovrappeso, ipertensione arteriosa, ecc.).
?
2017-02-07 20:07:57 UTC
Se stai cercando un modo naturale per abbassare il colesterolo totale, senza assumere farmaci, ti cosiglio questo sistema http://GuarireDalColesterolo.teres.info/?63m6

Purtroppo sul colesterolo c’è molta ignoranza in giro e quando parlo di ignoranza non mi riferisco solo alle persone comuni, ma soprattutto alla maggioranza di medici, nutrizionisti e riviste salutistiche di vario tipo.
?
2017-02-07 19:15:27 UTC
E' possibli curare ansia e panico grazie a questo semplice sistema http://SconfiggiAnsia.givitry.info/?763x

Chi ha sperimentato l’ansia e gli attacchi di panico, sa benissimo quanto è difficile imparare a gestirli.
2006-08-12 00:46:09 UTC
La presenza di un'angina denota che i vasi che irrorano il cuore, le coronarie, sono in condizioni non ottimali di salute a causa della presenza di placche aterosclerotiche che ne ostruiscono il lume. L'angina si caratterizza per essere un dolore precordiale transitorio che regredisce con il riposo o l'assunzione dei farmaci specifici. L'ischemia, che è la causa del dolore, è anch'essa passeggera e legata alla concomitante presenza di altri fattori scatenanti. Con il ripristino di un flusso di sangue adeguato alle necessità del cuore, il dolore ischemico regredisce. Questo avviene senza che si sia verificato un danno irreversibile al tessuto cardiaco. L'angina è però un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato, per evitare il peggioramento verso forme irreversibili di danno del muscolo cardiaco. Per questo è importante individuare ed eliminare tutti i fattori che possono contribuire ulteriormente a danneggiare l'apparato cardiovascolare.



il cuore non deve essere costretto a svolgere più lavoro del

necessario, cosa che accadrebbe in caso di sovrappeso o di obesità. In presenza di tali condizioni sarà estremamente utile impostare con il medico una dieta opportuna e dell'attività fisica



Per lo stesso motivo, la pressione arteriosa deve essere ben

controllata. Notare lo spostamento di posizione.

Il fumo va anch'esso assolutamente evitato perché potrebbe

avere degli effetti negativi sulle coronarie, che devono invece essere protette.

È anche importante che il colesterolo e la glicemia abbiano dei

valori normali, per evitare una progressione delle placche aterosclerotiche nei vasi. Ciò può essere ottenuto con espedienti dietetici e anche con l'aiuto di appositi farmaci, prescritti dal medico curante.
The scalpel
2006-08-11 22:26:20 UTC
Le crisi di angor sono causate dall'insufficiente ossigenazione del miocardio per ipoafflusso ematico attraverso le coronarie.

Questo ipoafflusso può essere causato da una stenosi (restringimento) di una o più coronarie.

Il dolore insorge durante una attività fisica; nelle forme più gravi anche a riposo.

Bisogna eseguire una coronarografia e, se ne esistono le indicazioni, bisogna intervenire per correggere la stenosi con le varie metodiche meno invasive o per eseguire dei By-pass.
giomoore
2006-08-11 13:21:29 UTC
senti credo che gli altri ti hanno risposto piu che sufficiente senza troppe isterie pero e paure infondate di a tuo padre di andare dal cardiologo,tu che puoi fare?dargli qualche aspirina(come hanno detto gli altri)se nn ha problemi di stomaco,e farlo riposare,a!!! anche dieta,e niente fumo,sai parlando di dieta sappi che pomodori e cippola fanno molto bene al cuore.......la cosa piu importante e portarlo o mandarlo... dal medico.non ti spaventare,cerca di agire
2006-08-11 12:50:29 UTC
chiedi una consulenza tel alla guardia medica della tua zona,su pagine bianche cerca guardia medica sarai subito in contatto telefonico con un medico e se sarà necessario verrà a visitare tuo padre il servizio di guardia medica è gratuito, soltanto se viene il medico le sole spese di intervento.ciao
__Sister__
2006-08-11 12:44:28 UTC
mi disp molto non saperti dire di ke si tratta..speriamo guarisca presto..by kelotta91@yahoo.it


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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